Ciao Graziano, ci hai dato tanto!

Con la morte di Graziano Rossi, avvenuta questa notte, 13 agosto, il ciclismo romagnolo perde una delle su figure più emblematiche degli anni 70, perno di accese sfide, passioni e dispute anche tra i tifosi.

Nato a Cannuzzo di Cervia nel febbraio del 1955, il suo talento appare già a 14 anni con i Giochi della Gioventù e i risultati nella finale di Roma.

Nel 1970, come Esordiente, ottiene le prime vittorie con i colori della gloriosa Garibaldina di Cesena, per passare poi l’anno seguente alla Rinascita-Cofar Pineta dove si mette in luce come uno dei più forti Allievi d’Italia, irresistibile su strada (14 vittorie) come in pista, dove, proprio nel 1972, diventa Campione Italiano dell’Inseguimento.

Fantastica la sua cavalcata nei Dilettanti di 3ª (allora non esistevano gli Juniores) con ben 18 viittorie, dove ben poco restava agli avversari, che qualche volta potevano trarre vantaggio dal dualismo col suo compagno di squadra Guido Bosi, anche lui scomparso prematuramente.

Rossi brilla anche in pista dove conquista due Campionati emiliani nell’inseguimento e il primo posto al Trofeo Bracciale d’Oro di Bassano del Grappa ottenendo il titolo di miglior ciclista italiano nell’inseguimento della categoria.

Sempre con i colori della Rinascita, nel ’73 approda tra i Dilettanti di 1ª promettendo anche nella categoria più tosta, capacità agonistiche fuori dal comune, riuscendo a vincere cinque gare nella prima parte di stagione, di cui due internazionali: il Giro Internazionale del Piave e la cronometro di Salsomaggiore del Giro d’Italia Dilettanti.

Poi un periodo di alti e bassi, disturbato da qualche guaio fisico e, soprattutto, dal servizio di leva, ma sempre un corridore di forte interesse.

Con i colori della Società Ciclistica “Cesena” riprende di nuovo a gareggiare con buoni risultati come la vittoria al Giro dell’Umbria.

Grazie alle sua buone prestazioni, nel ’78 passa Professionista la Magniflex e nel ’79 prende parte al Giro d’Italia chiudendo al centesimo posto, come altrettanto nel 1980 ma questa volta con maglia della Fam Cucine.

Ancora Professionista conclude la sua carriera di corridore nel 1981 difendendo i colori della Soldati ma senza risultati significativi.

Smesso di pedalare resta nell’ambiente come apprezzato massaggiatore/fisioterapista, per molti anni al seguito di importanti società professionistiche, continuando l’attività anche come libero professionista.

Più recentemente, a Castiglione di Ravenna, dove si era trasferito, aveva dovuto fare i conti con guai fisici molto seri, che inevitabilmente lo hanno portato per sempre lontano da noi.

Ciao Graziano, non ti dimenticheremo, ci hai dato tanto!